Con il termine Det norske landssvikoppgjøret (in italiano: purga contro i traditori della patria) viene indicata quella serie di provvedimenti che, a seguito della seconda guerra mondiale, vennero intrapresi in Norvegia nei confronti di migliaia di cittadini norvegesi e stranieri accusati di aver appoggiato il nazismo nel paese. Tali manovre andarono a colpire sia i nazisti dichiarati, iscritti al Nasjonal Samling (il partito filonazista norvegese), sia semplici cittadini in qualche modo implicati nell'aiuto ai tedeschi occupanti. Si calcola che delle quasi 95 000 persone arrestate, circa la metà vennero condannate, 17 000 rimasero in carcere e 37 persone vennero giustiziate.
L'effettiva utilità, la legalità e la crudeltà di tali manovre sono state per molti anni e rimangono tutt'oggi fonte di accesi dibattiti all'interno dell'opinione pubblica norvegese[1].
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